...ALTRO...

 

Michele Serra

 

Il governo ombra è introvabile

   Secondo clamorose indiscrezioni, il centro sinistra intenderebbe presentarsi alle prossime elezioni. La mossa ha preso in contropiede analisti e opinione pubblica: nessuno dei comportamenti e delle dichiarazioni dei leader dell'Ulivo faceva infatti presupporre un loro imminente impegno politico.
   Secondo gli ultimi sondaggi, alla domanda: "Che cos'è l'Ulivo?", il 42 per cento rispondeva: "E' un nuovo reality show particolarmente crudele", il 24 per cento:" E' il nuovo spettacolo itinerante del Cirque du Soleil", il 20 per cento: " E' un'agenzia di stampa che cerca di piazzare articoli noiosissimi sui giornali", il restante 14 per cento: "Non lo so, non seguo gli sport violenti".  
  
A sorpresa, in una conferenza stampa convocata in orari diversi a seconda delle esigenze dei diversi portavoce dei partiti membri, l'Ulivo ha deciso di uscire allo scoperto e di annunciare che, dopo anni di proficua attività nella pubblicistica, nella psicoterapia di gruppo e nella convegnistica, l'assemblea dei soci ha deciso di provare con la politica. "Per noi sarà un'esperienza nuova", ha dichiarato Romano Prodi, "e dunque l'entusiasmo non ci manca". E' stato diffuso un piano programmatico di orientamento per la preparazione di un piano operativo di discussione per l'adozione delle misure organizzative in vista di un'assemblea federativa che metta all'ordine del giorno i presupposti in base ai quali nominare gli organismi che dovranno stabilire le priorità dell'azione politica.
   Queste le tappe principali. 
    1. Alla fine di ottobre i leader della coalizione e gli intellettuali di riferimento si ritroveranno nell'abbazia di Santa Desolina per una tre giorni di discussione. Previste una quarantina di relazioni, da quella di Citto Maselli su Godard e il cinema dell'impegno a quella, attesissima, di Sandro Curzi su "La rivalutazione della Resistenza romana come condizione per ripensare il modello di sviluppo". L'obiettivo sarà ricucire la rottura col "Manifesto", alla luce di una rilettura critica dei fatti di Ungheria. Alcune relazioni, postume, verranno lette da Piera Degli Esposti. 2. Una commissione apposita verrà incaricata di contare, con maggiore esattezza rispetto al passato, i partiti della coalizione. Il numero è infatti incerto, c'è chi dice otto, chi 12, chi comprende anche l'Union Valdotaine, nonostante non sia ancora stata informata, chi esclude Mastella perché, presiedendo le ultime tre riunioni del Polo, ha dato adito a qualche sospetto circa la sua lealtà. Una volta stabilito quanti sono i partiti membri, si procederà ad affittare una sede confederale con altrettante camere, una confortevole sala riunioni e una stanzetta, destinata all'infermeria. 3. Nomina del governo ombra. Per risparmiare tempo e denaro, verrà rispolverato il precedente, insediato negli anni Novanta e completamente dimenticato. L'operazione, però, si sta rivelando più ostica del previsto. Tre ministri-ombra di allora vanno ancora a lavorare ogni giorno nell'elegante sede-ombra sulla Collina Fleming, a Roma, ma non ricordano perché. Altri negano di aver mai partecipato a una stramberia siffatta e ridono, altri ancora hanno cambiato vita e si negano al telefono. La carica del Presidente del Consiglio-ombra, come segno di volontà di dialogo, verrà proposta a uno dei leader della Casa delle libertà, probabilmente lo stesso Berlusconi. 4. Il programma è considerato, a giudizio unanime, il nodo cruciale, il più difficile, il più rischioso. E' stato pertanto deciso di non farlo, per evitare spiacevoli discussioni. Gli elettori dovranno pertanto recarsi alle urne muniti di un programma personale, al massimo di un foglio protocollo, da consegnare al presidente di seggio. Una giuria di costituzionalisti, presieduta dal professor Barbera e dal professor Hanna, premierà il più meritevole, adottando il suo programma e regalandogli la videocassetta "Conversazione con Massimo Cacciari". 5. Il leader sarà senza dubbio Romano Prodi, nonostante la forte opposizione dei prodiani. Non ci sarà bisogno di eleggerlo attraverso le primarie a candidatura unica, con il nome di Prodi già sbarrato da una croce, come si era pensato di fare. Tutti gli altri candidati, infatti, hanno presentato un certificato medico.

  L'espresso 7 ottobre 2004

 

A DISPOSIZIONE DELLO SPIRITO

PRIMA PAGINA