OCSE. SANITA’ ITALIANA:

BUON RAPPORTO QUALITA’/PREZZO

 

C’è un buon rapporto qualità/prezzo nel nostro servizio sanitario. Lo afferma l'OCSE (http://www.oecd.org) che ha confrontato il sistema sanitario italiano con quello degli altri paesi sviluppati. Ma non basta. A fronte di una spesa inferiore a quella di gran parte dei paesi Ue, i risultati di salute sono spesso migliori. Queste evidenze sono state rilevate dal rapporto "Salute e sanita' a confronto - Indicatori Ocse 2005", presentato dal Cergas Bocconi in universita' con il contributo di Gaetan Lafortune della Social Policy Division / Health Policy Unit dell'OCSE (http://www.oecd.org). Ricordiamo anche che l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, sostiene che il nostro Paese abbia un servizio sanitario tra i primi e migliori nel mondo.

La spesa sanitaria pro capite in Italia e' leggermente inferiore alla media Ocse (2.258 dollari contro 2.394), in linea con quella britannica (2.231) e decisamente piu' bassa rispetto a Germania (2.996) e Francia (2.903). Dei paesi europei comparabili, la sola Spagna (1.835) spende di meno.

Il tasso di mortalita' italiano (534 decessi l'anno per 100.000 abitanti) e', ciononostante, piu' basso di quelli di Spagna (560), Francia (569), Germania (621), Regno Unito (645) e Ocse (650). Altrettanto positivi i dati sulla vita media (solo gli spagnoli vivono qualche mese piu' di noi), sulla riduzione del fumo e dell'alcol e sull'obesita', che interessa l'8,5% della popolazione, un dato vicino a quello della Francia (9,4%), ma nettamente inferiore a Germania (12,9%), Spagna (13,1%) e Gran Bretagna (23%).

L'Italia, maglia rosa per la percentuale di popolazione anziana e maglia nera per la fertilita', soffre ancora di un eccesso di medici (4,1 per 1.000 abitanti, contro i 3,4 di Francia e Germania, i 3,2 della Spagna e i 2,2 del Regno Unito) e una carenza di infermieri (5,4 per 1.000 abitanti, contro i 7,3 della Francia, i 7,5 della Spagna, i 9,1 della Germania e i 9,7 del Regno Unito).

La carenza di medici è una problematica rilevante in molti Paesi. Il numero, la distribuzione, e la composizione della classe medica è influenzata da diversi fattori, tra cui le restrizioni nell’accesso alla professione, la scelta della specializzazione, la retribuzione ed ancora le condizioni lavorative e la mobilità professionale. Il 2003 ha registrato notevoli variazioni nel numero di medici pro-capite tra Paesi OCSE. Si va da 4 dottori ogni 1.000 abitanti in Italia e in Grecia a meno di 2 per 1.000 abitanti in Turchia, Messico e Corea. Il numero dei dottori pro-capite risulta relativamente basso anche in Giappone, Canada, Regno Unito, e Nuove Zelanda, Paesi che tradizionalmente controllano di più l’accesso alle facoltà di medicina.
Anche la il consumo di alcolici è diminuito negli ultimi decenni nella maggior parte dei Paesi OCSE. Restrizioni sulla pubblicità, nelle vendite, e l’incremento delle tasse sono tutte misure efficaci nella riduzione dei consumi. I Paesi tradizionalmente produttori di vino quali Italia e Francia hanno visto diminuire notevolmente dagli anni 80 la consumazione di alcolici pro-capite. In controtendenza, il consumo pro-capite è aumentato di oltre il 40% in Irlanda.

 

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